#STEP13 (Utensili a prova di ingegneria)

Il mondo ingegneristico è quello che probabilmente più di tutti unisce le competenze tecniche e il sapere di chi appartiene a questo settore alle capacità meccaniche degli utensili. Ingegneri e utensili infatti viaggiano in parallelo, perché è risaputo che la mente senza il braccio non va da nessuna parte.
Facendo mente locale e pensando a tutti quelli che possono essere gli utensili cardine dell'ingegneria, quello che più mi rimane impresso è sicuramente la gru.Una gru è un tipo di macchina , generalmente dotato di una fune di sollevamento , o catene e pulegge , che può essere utilizzato sia per sollevare materiali pesanti sia per spostarli orizzontalmente.
Essa funziona grazie a un dispositivo che utilizza una o più macchine semplici, basate su un sistema di carrucole, il cui azionamento varia a seconda del tipo di gru, esso infatti può essere manuale, elettrico oppure può avvenire attraverso un circuito idraulico, e queste carrucole contribuiscono a creare vantaggio meccanico che permette di spostare carichi pesanti
Le gru sono comunemente impiegate nel trasporto industriale per il carico e lo scarico delle merci, nella costruzione per la movimentazione di materiali, e nell'industria manifatturiera per l'assemblaggio di attrezzature pesanti.


Ci sono diversi tipi di gru, sicuramente le 
più comuni sono le gru a torre, ovvero                                        
quelle che si vedono tutti i giorni in 
qualsiasi tipo di cantiere, e sono costituite 
da una colonna centrale (la ‘torre’) e un                                     
braccio perpendicolare in grado di    scorrere lungo la stessa e di roteare facendovi perno. 
Un altro tipo di gru è quella a ponte. Una gru a ponte è costituita da una coppia di binari paralleli situati in alto sopra i lati di un edificio, attraverso i quali scorre una trave, dove è collocato l'organo di presa. La lista continua con le gru a cavalletto, le gru a colonna, le gru a portale e le gru 
a ragno, tutte adibite alla stessa funzione ma con caratteristiche 
e forme diverse.

Le macchine di questo tipo non sono di certo macchine moderne come si potrebbe pensare, anzi, tutt'altro, infatti la storia ci dice che già in Mesopotamia si poteva trovare un simile tipo di attrezzo, lo shaduf, che si basava su un meccanismo a leva e veniva utilizzato per alzare il getto d'acqua per l'irrigazione. Stiamo parlando del 3000 a.C.

Anche nell'antica Grecia troviamo una gru per il sollevamento di carichi pesanti, che fu sviluppata alla fine del VI secolo a.C. Reperti archeologici mostrano che entro e non oltre il 515 a.C. su blocchi di pietra di templi greci iniziano ad apparire dei fori che indicano l'uso di un dispositivo di sollevamento.
Questa nuova tecnica di sollevamento rendeva più pratico l'uso di tante pietre più piccole rispetto a poche pietre più grandi, e questo è il motivo per cui i templi greci dell'età classica come il Partenone presentavano blocchi di pietra di peso inferiore a 15-20 tonnellate, al contrario di tutti wuelli appartenenti a epoche precedenti. Inoltre, la pratica di erigere grandi colonne monolitiche fu praticamente abbandonata a favore dell'uso di diversi tronchi di colonna.

 


Così come i greci, anche gli antichi romani svilupparono una loro tipologia di macchina simile, infatti il periodo di massimo splendore della gru nei tempi antichi si ebbe durante l'impero romano, quando si incrementò l'attività di costruzione e gli edifici raggiunsero dimensioni enormi. I romani adottarono la gru greca e la svilupparono ulteriormente.
La gru romana più semplice, la trispastos, consisteva in un braccio monotrave, un argano, una fune e un blocco contenente tre pulegge. E' stato calcolato che un singolo uomo che azionava il verricello potesse sollevare 150 kg. I tipi di gru più pesanti presentavano cinque pulegge (pentaspastos) o, nel caso di quella più grande, un set di tre pulegge tre per cinque (polyspastos) e erano provviste di due, tre o quattro alberi, a seconda del carico massimo. I polispasti, azionati da quattro uomini su entrambi i lati del verricello, potevano sollevare facilmente 3.000 kg. Nel caso in cui al posto dell'argano era utilizzata una ruota a pedale, il carico massimo poteva essere raddoppiato a 6.000 kg impiegando metà della forza lavoro, poiché la ruota a pedale presenta un vantaggio meccanico maggiore. Ciò significa che rispetto alla costruzione delle antiche piramidi egiziane, dove erano necessari circa 50 uomini per spostare un blocco di pietra di 2,5 tonnellate sulla rampa, la capacità di sollevamento dei polispasti romani era 60 volte superiore.

                                                 MACCHINARI ROMANI | romanoimpero.com




Sitografia:   https://it.wikipedia.org/wiki/Gru_(tecnologia)
                    https://www.logicbid.com/blog/tipi-di-gru-come-scegliere/


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